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Le impressioni di ascolto che seguiranno sono tratte dal FORUM di VIDEOHIFI.COM Il thread è visibile per intero al seguente indirizzo: Clicca qui
In questi ultimi anni la mia crescita audiofila è stata influenzata, grazie anche ad amici conosciuti su internet, dall’ascolto di diverse catene HI-FI ben strutturate e ben suonanti di diversa tipologia. Queste esperienze hanno fatto si che in me crescesse quella voglia di adeguarmi a certi suoni e caratteristiche che non sempre ritrovavo nella mia catena. Tra le caratteristiche che più mi hanno colpito c’è sicuramente il silenzio, riscontrabile soprattutto in amplificazioni di classe e costo elevato spesso contraddistinte da alimentazioni sovradimensionate. Ho inoltre notato che il silenzio è sempre accompagnato da un miglioramento della trasparenza, microdinamica, macrodinamica e ricostruzione scenica. Praticamente è alla base di ogni buona amplificazione che si rispetti. Era venuto quindi il momento, dopo quasi 10 anni di onorata carriera, che i miei Spectral se ne andassero in pensione lasciando il posto a quelli che secondo me potevano essere i degni sostituti capaci di mantenerne certe caratteristiche sonore migliorandone quelle non più attuali. Ed è così che sono arrivato ai NORMA.
Non voglio dilungarmi nella loro descrizione estetica, le foto che ho postato parlano chiaro, e neppure sulle loro caratteristiche tecniche presenti tra l’altro sul sito del produttore http://www.normaudio.com/ ma solo su come suonano rispetto alla mia precedente amplificazione Spectral (che ovviamente conosco strabene). Entrambe le elettroniche necessitano di un pre-riscaldamento abbastanza lungo (e poi dicono che le valvole sono le più lente ad andare in temperatura) e, soprattutto le Norma, prima di un paio d’ore non hanno intenzione di suonare... Pure il rodaggio è stato piuttosto lungo. La seguente recensione andrà quindi ad elencare quelle caratteristiche che contraddistinguono i Norma rispetto agli Spectral. Come gia accennato la cosa che colpisce fin dalle prime note è appunto quel senso di pulizia e silenzio che fanno si che dai diffusori fuoriesca solo musica. Dopo aver ascoltato i Norma ci si accorge di quale tappeto di “rumore” fossero afflitti gli Spectral. E’ come se, durante la visione di un film alla TV, si fosse deciso di spegnere la luce che interferiva con l’immagine video. Viene lasciata via libera ad un numero incredibile di microinformazioni presenti nell’incisione che rendono l’ascolto ancor più gratificante. A questo punto mi vengono in mente quegli audiofili che, provato un lettore CD di ultima generazione o addirittura un SACD, trovano poche differenze con le “vecchie” sorgenti… Ma per forza, se il resto della catena non è in grado di assecondare le nuove tecnologie il confronto è da ritenersi inutile in quanto tende a livellare il confronto. Scusate questa parentesi ma solo adesso che l’ho provato sulla mia pelle capisco quanto sia importante adeguare pure il resto della catena alle nuove sorgenti. Ritornando ai Norma devo dire che questo silenzio, oltre a favorire la trasparenza e la microdinamica, aiuta pure nella ricostruzione della scena sonora che avviene con una credibilità fino ad ora sconosciuta per il mio impianto, dal posizionamento degli esecutori alle dimensioni del luogo ove si è registrato… La dinamica ovviamente non è da meno, l’escursione tra i pianissimi e i fortissimi è aumentata conferendo all’evento musicale un effetto decisamente live. La grana merita invece un discorso a parte; fine, molto fine rispetto a quella degli Spectral ma non al punto da apparire artificiale visto che gli strumenti come pure le voci godono di un ottimo realismo… A tal proposito mi viene in mente un ascolto di anni addietro sulle amplificazioni Gryphon in classe A, suono tanto affascinante, tanto poco appariscente ma allo stesso tempo naturale da lasciare il segno. Un’altra caratteristica che ho notato nelle amplificazioni Norma e la coerenza delle tre gamme audio, la bassa, la media e la alta. Non vi è il benché minimo accenno di passaggio dall’una all’altra sia a basso che ad alto volume. Ciò che ho scritto può sembrare strano e per spiegarlo meglio vorrei riportare un esempio: le amplificazioni Spectral, per esempio, alzando il volume portano ad uno sbilanciamento in gamma alta che li fa apparire, come molti sostengono, privi di bassi. Questo non capita con i Norma che riescono a portare avanti con ugual “forza” tutte e tre le bande. Senso del ritmo e velocità non sono da meno. Uno scandire i tempi senza sovrapposizioni o impastamenti, una capacità di variare i tempi impressionanti, la musica viene assecondata alla perfezione non portando mai alla noia ma coinvolgendo. Fatica di ascolto. Bella li, mi stavo dimenticando di questo parametro, forse perché è talmente bassa da non fartelo venire in mente… Talmente bassa che si rischia di esagerare con il volume senza accorgersene… Assieme al parametro silenzio e grana è quello che maggiormente mi ha colpito. Potrei andare avanti ad elencarne i pregi, partendo dai bassi potenti, veloci ed articolati al punto giusto o alle capacità di pilotaggio che le fanno sembrare più potenti di quanto i dati raccontino, ma apparirebbe scontata come recensione e allora ho deciso di parlarvi dei difetti. Prima però devo pensare ad un paio di elettroniche con le quali raffrontarli… Ecco ci siamo, ce ne sono alcune che suonano meglio dei Norma e che ne fanno emergere, seppur marginalmente i difetti. Si però queste non fanno parte della medesima fascia di prezzo ed anzi costano un occhio della testa… E allora che senso ha fare questo raffronto…
Ivo
Allego un paio di immagini ad integrazione di quelle postate da Ivo. L'amplificazione Norma Audio in compagnia dei diffusori Merlin VSM-MX e del lettore CD Audio Aero Capitole Reference SE Sono le immagini dei Norma, inserite nella mia catena d'ascolto posizionate nella mia sala, "addomesticata" con Corrector ed Acoustic Revive RWL 2. I Norma, hanno un suono molto "materico"! Chi predilige suoni "leggeri" ed "eterei" è meglio che cerchi altrove! Hanno un effetto olografico di tutto rispetto e questo si traduce talvolta in una immagine avanzata. Non aspettatevi stages con una profondità artificiosamente marcata. Silenzio e Nero sono ottimi. Ho ascoltato moltissimi dischi e posso affermare che il senso del ritmo, e la velocità (dinamica) di queste elettroniche ha in se qualcosa di spettacolare con un timing e dei decadimenti mai ascoltati prima. Il dettaglio molto marcato e mai affaticante ricrea un tappeto di informazioni capace di coinvolgere emotivamente e di catturarti con continuità nell'ascolto. Timbrica ed estensione le diamo per scontate! Secondo me stiamo parlando di un riferimento, pertanto sorvolo su questi parametri peraltro estremamente influenzabili dai cablaggi utilizzati, siano essi alimentazione, segnale o potenza. Si, avete capito bene, queste elettroniche sono molto sensibili ai cambiamenti e alle ottimizzazioni. Suonano "forte"! Anche a bassissimo volume sono in grado di ricostruire un palcoscenico credibile; l'immagine è libera nell'aria ed i diffusori spariscono alla vista. Basso potente, tanto potente da farti dimenticare che stai ascoltando con dei diffusori a due vie equipaggiati da uno scan speak da 17 cm! La gamma alta non è la più estesa che abbia mai ascoltato ma è sicuramente una gamma alta ricca di informazioni e dettagli. Coerenti e veloci nella riproduzione, i Norma spingono senza mai strillare e come tutti sappiamo, l'esotar non perdona amplificazioni affaticanti. E' un suonare virile ed è senza equivoci un suono maschio e potente, senza cadere in "machismi" anni novanta. Meritano cavi all'altezza e con esperienza si possono sicuramente ottenere risultati strabilianti anche sulla timbrica degli strumenti, aspetto sul quale, avrei dovuto lavorare con più tempo e con un budget diverso. Un ringraziamento particolare ad Ivo, che ha messo a nostra disposizione le sue amate elettroniche! In realtà lo ha fatto per riventicare il suo spasmodico patriottismo ma non fateglielo sapere!!!! Ottima scelta Ivo! Oscar
Posto in risposta ai 4 forumisti che mi hanno chiesto ragione pvt del mio silenzio su questo acquisto da parte di un audiofilo BG. Non c’è nessun silenzio o distinzione in tema, ma una grandissima condivisione della scelta compiuta da Ivo. Non fosse altro per il fatto che –avendo partecipato fin dalla prima seduta di ascolto delle tre elettroniche: erano però i modelli precedenti questi – mi considero in parte responsabile della scelta di Ivo. Tenete conto che tra scelta, rodaggio, ascolti comparativi nelle varie catene sono trascorsi sei mesi cui ne vanno aggiunti almeno altrettanti come periodo di pre-ascolti e raccolta informazioni di altri sistemi. Potrà sembrare una cosa banale, ma acquistare una macchina bensuonante in Italia è una gran bella impresa perché…non ne trovi disponibili da provare. Vendono tutti e fanno ascoltare quasi nessuno macchine giustamente rodate, così che il giudizio sia immediato. Oltre al fatto che spesso vanno in giro con cavi di collegamento che badano piu’ a fare money immediato piuttosto che a valorizzare gli apparecchi che intendono vendere. Cavi rodati, mica perfetti sconosciuti o “alla moda” del momento. I clienti sono letteralmente odiati dai venditori a meno che non si prestino a subire quel che loro vogliono imporre. Brutta esperienza. Già gli apparecchi provati la prima volta hanno fatto letteralmente volare le casse di Ivo, dimostrando la bontà complessiva delle SF nonostante la non piu’ discreta giovinezza delle medesime. Il trio Norma non ha affatto manifestato imbarazzo nel presentarsi meglio sia in confronto con una bella coppia pre+fin di BAT che in confronto di grande integrato Griphon ed ha combattuto alla pari con due mono JR. I modelli li trovate nei config.sys degli audiofili BG. Il pre Norma soprattutto ha mostrato un insieme dei valori musicali fondamentali superiori a tutti gli altri pre delle varie catene (tre oltre quella del proprietario) in cui ha suonato. Il trio Norma si conferma come un insieme maturo e di grande valore perché ha mostrato di interfacciarsi con sistemi assai differenti senza prestare il fianco a critiche in qualche valore musicale. Il suono del trio è ambrato, assai dettagliato, con una corretta ricostruzione del palcoscenico ampia sia lateralmente che in profondità ed altezza, si porge con una discreta eleganza sottesa da una forza e una dinamica pronte a manifestarsi non appena il supporto lo chiede. Ha solo bisogno di cavi –dopo una sequela di interfacciamenti che ha sfiancato anche il granito ossolano- di cavi molto silenziosi, equilibrati nel restituire la scena e nelle varie frequenze, veloci, dettagliati. Cavi che riescono ad accentuare un filino quel guizzo che ogni tanto si rende necessario in una riproduzione. Il trio mi pare un insieme moderno assai adatto ai cdp attuali che richiedono macchine in catena molto silenziose per restituire le incisioni attuali (generalmente) benfatte rispetto a un passato niente affatto convincente. La catena di Ivo suona creando l’immagine di un paesaggio fatto di colori ricchi, di profumi intensi e naturali, qualcosa che ti sembra di avere conosciuto da sempre. Chiudi gli occhi e mentre suona ti appare una Bassa ventosa in una primavera che vira all’estate piuttosto che le Dolomiti al presentarsi dell’autunno. Ovunque tu volgi lo sguardo scopri distese di fiori profumi colori vitalità in cui riconosci la tua storia, la tua cultura. Non sono starlette o veline, ma una grande soprano. Non sono gli spazi infiniti che ti appaiono con certe elettroniche USA, ma il paesaggio dove c’è stato un Donizetti e un Ligabue; un Moroni e un Simone Mayr. Un paese, una terra, una maniera di fare ed ascoltare musica. La linea sottile del trio si accompagna ad una accentuata profondità delle macchine (non amano i tavolini treppiedi…) , unita ad un peso decisamente importante. Sottigliezza forse un filo vezzosa con una finitura dei particolari certamente perfetta (un assemblaggio meccanico da orologio svizzero, se vogliamo) ma che si può arrotondare meglio in modo da essere meno affilata. Inutile la foltissima greppia delle prese RCA posteriori che sono sempre in maggioranza INutilizzate: avrei applicato poche coppie (2-3 in ingresso) e tutte Cardas. Anche i morsetti dei cavi di potenza li avrei tenuti un po’ piu’ distanti. Il display del pre è molto funzionale MA decisamente pacchiano. Per carità: ce ne sono di altrettanto brutti in macchine anche di maggior nomea ma… come ho già detto direttamente all’ing. Rossi -Norma all’alba del 2007 il display non deve stare piu’ sulle elettroniche ma deve stare sul telecomando e deve avere una risoluzione maggiore. Col trio Norma siamo in presenza di un insieme di grande valore musicale che si accompagna ad un prezzo non certamente modesto, ma sicuramente allettante per chi vuole costruirsi una catena con la sicurezza di disporre di qualità musicali generose, capacità di interfacciamento pressoché universale, capacità di pilotaggio anch’essa generosa negli maggior parte degli ambienti attuali, elettroniche eleganti ma non eccessive. Questo pre e i due finali suggeriscono una catena che –compreso un cdp e un bel paio di casse anche a due vie e relativa cavetteria- pone l’impianto in un’area economica di 30-35.000 euro. Alto livello quindi. Ma la musica che restituiscono appagherà per molti anni il fortunato possessore. Non dei semplici best buy, ma un grande a valido “investimento culturale” in grado di reggere almeno una decina di anni. Come dovrebbe accadere agli audiofili maturi. Leone
E queste invece sono le mie impressioni Ciao Elenco catena audio ascoltata: Pre : Norma SC-2B LN Reference (alimentatore esterno PS-3B) Elenco della catena standard Pre : Jeff Rowland Coherence One Software utilizzato Harmonia Mundi – Antonio Vivaldi – Stabat Mater - Andreas Scholl,
contro-tenore Premessa Costruzione Il preamplificatore I Finali L’ascolto Un’ottimo acquisto dunque per il nostro Ivo, che è ben contento di avere avuto dei riscontri unanimi delle sue elettroniche, inserite in impianti eterogenei, senza che mostrassero idiosincrasia alcuna. Roberto
Approfitto ancora del FORUM per rispondere ad alcune delle MAIL che mi sono arrivate che sollevavano il "problema" riscaldamento e il "carattere sonico" delle macchine in oggetto. Innanzitutto vorrei precisare che si tratta dell'ultima versione disponibile, ovvero della B Series che, soprattutto nel pre differisce sensibilmente dal precedente modello. Quindi ciò che scrivo vale soprattutto per questa versione nonostante conosca pure la precedente. Come gia detto le macchine appena accese necessitano di un certo lasso di tempo per rendere al 100%. il loro carattere iniziale è tendente allo scuro, con gli estremi banda non molto estesi e un po lente negli attacchi, ovviamente estremizzado gli aggettivi per rendere più comprensibile la lettura. Successivamente il suono si apre, migliora l'estensione e il controllo, l'ariosità e soprattutto la fluidità che non li fa più apparire "goffi" come appena accesi... Ora appaiono più luminosi e precesi nonostante permanga un suono leggermente ambrato che dona loro un tocco di calore facendoli per certi versi somigliare ad un suono valvolare, questo per sfatare uno dei tanti luoghi comuni. Da alcune delle MAIL ricevute mi è parso di capire che spesso si associano i NORMA (forse per via dell'ordine costruttivo o per la forma slim) agli Spectral anche sonicamente... Tutto ovviamente sbagliatissimo in quanto i Norma non hanno nessun tipo di venatura fredda alla Spectral (che poi così non è) o tendenza ad avere una gamma alta fin troppo rimarcata volta all'iperdettaglio (nonostante siano più trasparenti). Quindi sfatiamo un altro luogo comune sul suono Norma = suono freddo, neuto (inteso come asettico e privo di carattere) o "sbilanciato" in gamma alta, nulla di più sbagliato!!! Almeno gli apparecchi in mio possesso che sono comunque stati provati in ben 5 diverse catene sfoggiando sempre il medesimo carattere volto alla correttezza e piacevolezza di ascolto anche per lunghi periodi... Saluti Ivo |
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